Quantified self: You Are Your Calories

Quantified self: You Are Your Calories

Le calorie sono un concetto fondamentale nel contesto dell'alimentazione e del self-tracking, con una storia che risale a oltre un secolo fa. Originariamente, la caloria era un'unità di misura oscura, familiare solo ai chimici e fisici per misurare l'energia necessaria al funzionamento delle macchine a vapore. Fu il francese Nicolas Clément (1779–1841) a definirla per la prima volta all’inizio dell’Ottocento. In seguito, gli scienziati europei – soprattutto in Germania – iniziarono ad applicare questa idea anche al corpo umano, visto come una macchina in grado di trasformare il cibo in energia.

Alimentazione e benessere

Solo tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo, però, la caloria cominciò a circolare nel linguaggio comune, grazie alla crescente diffusione di pubblicazioni scientifiche e manuali per il grande pubblico. Tra questi spicca "Diet and Health: With Key to the Calories" (1918), scritto dalla dottoressa Lulu Hunt Peters (1873-1930) , che divenne il primo best-seller di diete nella storia e rimase nella lista dei più venduti per 4 anni.

L’opera giocò un ruolo cruciale nel rendere il conteggio calorico uno strumento alla portata di tutti per il controllo del peso, anticipando molte delle pratiche di self-tracking oggi diffuse. Il libro si distingueva anche per uno stile leggero e ironico, arricchito da illustrazioni giocose di omini stilizzati intenti a fare esercizi, disegnati dal nipote di dieci anni dell’autrice, Dawson Hunt Perkins.

Peters trasformò la sua esperienza personale di dimagrimento - una perdita di circa 32 chilogrammi ottenuta grazie al conteggio delle calorie — in una vera e propria missione educativa. Incoraggiando i lettori a pensare in termini di calorie: "d'ora in poi mangerai calorie di cibo. Invece di dire una fetta di pane... dirai 100 calorie di pane...". Contribuì così a diffondere l’idea che monitorare l’apporto calorico fosse la chiave per il controllo del peso.

Calorie in, calorie out

La formula da lei promossa — “calorie in, calorie out” (CICO) — ebbe un enorme successo culturale, ma oggi è considerata un modello superato, o addirittura fallito, come ricorda il dietista Aitor Sánchez García, che lo definisce apertamente “un modelo fracasado” ("Mi dieta cojea", 2016). Oggi la qualità conta più della quantità è un nuovo paradigma nella nutrizione che viene ribadito in questo studio pubblicato su JAMA.

L’apporto calorico rappresenta un elemento importante all’interno di una dieta equilibrata. Tuttavia, un’attenzione ossessiva al conteggio delle calorie è sconsigliabile, poiché risulta spesso impraticabile nella vita quotidiana. Inoltre, può compromettere il rapporto sereno con il cibo e distogliere l’attenzione da aspetti fondamentali come la qualità nutrizionale complessiva della dieta e l’attività fisica regolare.

Quanto dovrei pesare?

Ogni mattina, appena sveglio, la prima cosa che faccio è salire sulla bilancia Fitbit Aria Air. So bene che non si tratta dell’abitudine più sana — soprattutto per chi vuole evitare ossessioni — eppure il monitoraggio del peso resta una pratica profondamente radicata nella cultura della cura di sé.

Fitbit Aria Air

La bilancia, che teniamo quasi tutti in bagno, rappresenta uno degli strumenti storici che ha mantenuto una forte rilevanza nel self-tracking. In passato, persino un vecchio paio di jeans troppo stretti poteva servire da indicatore informale di cambiamenti corporei. Ma è con l’introduzione della bilancia domestica che si afferma una forma più standardizzata e numerica di self-tracking. Per la ricercatrice Kate Crawford la bilancia è uno degli esempi più potenti di come un device di monitoraggio abbia attraversato diversi contesti d’uso: dallo studio medico alle piazze pubbliche, fino ad arrivare allo spazio domestico. Questo spostamento ha rafforzato la dimensione personale della misurazione, legandola a emozioni come il controllo, la disciplina e l’autostima. Entro gli anni '20, diversi tipi di bilance da bagno erano già sul mercato e la loro pubblicità (ad esempio la Counselor) iniziò ad associarsi al corpo femminile, incoraggiando a pesarsi nudi per un nuovo livello di intimità con le metriche corporee.

Metriche corporee: dallo spazio pubblico al privato

Lo spostamento della bilancia dallo spazio pubblico a quello privato non ha segnato solo un cambiamento di contesto, ma ha anche introdotto nuove pressioni sociali e aspettative legate all’identità personale. Parallelamente, si è verificato un cambiamento semantico: dalla domanda oggettiva "quanto pesa questa persona" si è passati a quesiti più intimi e valutativi, come "quanto dovrei pesare?" . Affinché la bilancia potesse funzionare come tecnologia normalizzante, doveva essere affiancata da un altro strumento: la tabella altezza-peso. In particolare, la Standard Table of Height and Weight elaborata da Louis Dublin (1882-1969) nel 1908 divenne un punto di riferimento per stabilire quale fosse il “peso ideale”. Queste tabelle si sarebbero poi evolute nel BMI (Body Mass Index), elaborato nel 1972 dal fisiologo americano Ancel Keys (1904-2004) dell’Università del Minnesota perfezionando l’indice originariamente proposto nel 1832 dal matematico belga Adolphe Quetelet (1796-1874).

Bilancia e tabella si affermarono così come una doppia tecnologia normativa, capace di determinare chi rientrasse nei confini della “normalità” corporea.

Dalle calorie al cloud

La storia delle calorie e della bilancia ci ricorda che ciò che oggi consideriamo "normale" o "scientifico" è spesso il risultato di scelte culturali, ideologiche e commerciali del passato. Dall’intuizione di Nicolas Clément, alle tabelle di Louis Dublin, fino al BMI di Ancel Keys, ogni metrica ha riflesso i valori e i limiti della propria epoca.

Il self-tracking contemporaneo, pur affondando le radici nelle pratiche storiche di quantificazione del corpo,introduce elementi radicalmente nuovi: è digitale, pervasivo e continuo. Smartphone, smartwatch e sensori indossabili monitorano in tempo reale un’ampia gamma di parametri – dal sonno ai passi, dall’umore al battito cardiaco – generando una mole crescente di dati, archiviati automaticamente nel cloud, aggregati con quelli di milioni di altri utenti e, spesso, trasformati in valore economico.

Sitografia

[0] Steven Cherry, Total Recall, IEEE Spectrum, 01/11/2005

[1] Jack Schofield, Life caching revisited – Gordon Bell's digital life, The Guardian, 21/02/2007

[2] Kevin Kelly, Data-driven lives, KK, 28/04/2010

[3] Kashmir Hill, Adventures in Self-Surveillance, aka The Quantified Self, aka Extreme Navel-Gazing, Forbes, 07/04/2011

[4] Alexandra Chang, Review: FitBit Aria Wi-Fi Smart Scale, Wired, 16/07/2012

[5] Karen Weintraub, Quantified self: The tech-based route to a better life?, BBC, 02/01/2013

[6] Dana Wollman, Narrative Clip lapel camera shows up at Expand in its final form, we go hands-on, Engadget, 10/11/2013

[7] Kate Chishom, Warhol’s ‘time capsules’ contain everything from toenails to previously unseen paintings worth millions, The Spectator, 13/09/2014

[8] Kate Krawford, Our Metrics, Ourselves: A Hundred Years of Self-Tracking From The Weight Scale to The Wrist Wearable Device, European Journal of Cultural Studies, 06/2015

[9] Mike Elgan, Lifelogging is dead (for now), 04/04/2016

[10] Jon Fingas, Narrative shuts down its lifelogging camera business, Engadget, 28/09/2016

[11] Emily Temple, Some Hilarious Illustrations from America’s First Bestselling Diet Book, Literary Hub, 15/01/2019

[12] Google, Fitbit introduces Aria Air, an affordable smart scale, Products, 28/08/2019

[13] Macgill Davis, What Is Quantified Self? The Complete Guide to Lifelogging, Rize, 11/03/2022

[14] Matt Novak, Gordon Bell, legendario diseñador de computadoras, muere a los 89 años, Gizmodo, 21/05/2024

[15] Mike Elgan, The rebirth of lifelogging and the death of Gordon Bell, Computerworld, 28/05/2024

[16] Chris Klimek , How Americans Got Hooked on Counting Calories More Than a Century Ago, Smithsonian Magazine, 30/05/2024

[17] Tekla S. Perry, Engineering the First Fitbit: The Inside Story, IEEE Spectrum, 07/08/2024

Bibliografia

[0] Deborah Lupton, The Quantified Self, Polity Press, 2016

[1] Gina Neff, Dawn Nafus, Self-Tracking, The MIT Press Essential Knowledge series, 2016

Papers

[0] Gordon Bell, Counting Every Heart Beat: Observations by a Quantified Selfie, Microsoft Tehchnical Report, 17/06/2015